- Informazioni generali;
- Settori scientifici
disciplinari interessati;
- Tematiche di ricerca;
- Partecipanti il
collegio;
- Obiettivi formativi
Informazioni generali:
Denominazione:
italianistica
Anno:
2010-2011
-
Ciclo: XXVI
Scadenza del Bando:
03/09/2010
Posti totali a concorso n. 6
Borse Ateneo n. 3
Esoneri n. 3
Durata prevista: 3
anni
Ateneo proponente:
Università degli Studi di Roma
"Tor Vergata"
Struttura proponente:
Dipartimento
studi filologici,
linguistici
e
letterari
Il
corso fa parte della
scuola di dottorato
dell'Università degli Studi di
Roma "Tor
Vergata"
Coordinatore responsabile
Andrea Gareffi,
professore ordinario di Letteratura Italiana nell'Università degli Studi di
Roma "Tor
Vergata".
Settori
scientifici disciplinari interessati:
l-fil-lett/10
- letteratura italiana
l-fil-let/11-letteratura italiana
contemporanea
l-fil-let/12-linguistica italiana
l-fil-let/13-filologia della letteratura
italiana
l-fil-let/14-critica letteraria e letterature
comparate
Tematiche
di ricerca:
- Letteratura
Italiana
- Linguistica
Italiana
- Letteratura
del Rinascimento
- Poesia del Novecento
- Letteratura teatrale Italiana
- Filologia Italiana
- Critica letteraria
Partecipanti
il collegio (personale di ruolo
nelle università
italiane):
Maria
Accame
,
Università degli Studi di
Roma "La
Sapienza"
Giovanna
Bellazzi monza,
Università degli Studi di
Roma "Tor Vergata"
Lazzaro Rino
Caputo,
Università degli Studi di
Roma
"Tor
Vergata"
Letterio
Cassata,
Università degli Studi di
Roma
"Tor
Vergata"
Carmine Nicola
Chiodo,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Andrea
Gareffi,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Cristiana
Lardo,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Raffaele
Manica,
Università degli Studi di
Roma
"Tor
Vergata"
Sergio
Marroni,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Fabio
Pierangeli,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Rosalma
Salina
borello,
Università
degli Studi di
Roma
"Tor Vergata"
Partecipanti il collegio
(personale non di ruolo
nelle università
o dipendente di altri enti):
Joseph M.
Brincat,
Università di Malta
Bodo
Guthmueller,
Università di Marburgo (germania)
Amilcare
A.
Iannucci,
Università di Toronto (canada)
Elzbieta
Amrozik,
Università di
varsavia (polonia)
Lino
Pertile,
HARVARD Univerity
(USA)
Walter
Puchner,
Università di
atene (grecia)
Andres
Sanchez Robayna,
Università di
alicante (Spagna)
Donato Santeramo,
Queen's
Univerity (canada)
Darko Suvin,
Paolo
valesio,
Columbia
Univerity
(USA)
Joanna
Zajac,
Università
jagiellonica di
cracovia
Obiettivi formativi:
Secondo l'impulso
proprio di questi ultimi anni, l'applicazione
dell'informatica e poi della cibernetica
agli studi umanistici è diventata
sempre più necessaria. Le implicazioni
di questa complessa unione di discipline
così diverse sembrano potersi
meglio configurare nel campo delle traduzioni
letterarie.
Queste implicazioni sono oggi
del tutto irrinunciabili, se ci
si vuole preparare ad un prossimo futuro
in cui le traduzioni circolino ancor
più intensamente, e siano sempre
più assistite da strumenti tecnici. I mezzi informatici soccorrono nel campo
delle traduzioni attraverso confronti
formali, riconoscono cioè forme,
stringhe di testo, parole ed omofoni.
I mezzi cibernetici assistono il traduttore
fornendo il dettaglio di isomorfismi
contenutistici, riconoscono ed ordinano gruppi
concettuali. Avendo anche riguardo al mondo del lavoro
oltreché a quello della ricerca,
la preparazione di laureati specializzati
che sappiano produrre traduzioni, e
che sappiano altresì avvalersi
degli apparati traduttorii propri dei
sistemi informatici e cibernetici non sembra
priva di interesse per una sede
universitaria che intenda segnalarsi
come avanzata nel campo della ricerca
e, insieme, come sensibile al mondo
delle realtà sociali. Una maniera
per dire che non ci si propone di formare
specialisti di avventurose discipline,
magari di straordinario interesse scientifico,
ma del tutto avulse da una qualsiasi
possibilità di trovare il proprio spazio
nella società contemporanea.
Il campo della traduzione sembra quello
di migliore attecchimento. E perché
il nostro Paese è sempre stato
particolarmente attento alla traduzione,
e perché la spinta verso lo sviluppo
dell'integrazione delle differenti culture
appartiene ormai di fatto alla
comune sensibilità mondiale, fino a
non poter essere più eludibile.
Non sono pochi i paesi stranieri che
adottano già come ordinario loro
costume il finanziamento di traduzioni
in lingua italiana, tanto per promuovere
una migliore conoscenza culturale dei
loro tesori letterarii, quanto per
favorire una migliore penetrazione culturale
e quindi agevolare migliori rapporti.
Un coordinamento con alcuni di questi
paesi, che può esser favorito
anche dal configurarsi del Dottorato
in Italianistica sempre più come
un Dottorato con non sporadici contatti con l'estero, visto che sono in avanzata
fase di studio stipule di convenzioni
con sedi universitarie illustri di diversi
stati, potrebbe facilmente convogliare
risorse verso il Dottorato, e
potrebbe, ancor più utilmente, aprire
possibilità di lavoro per i giovani
studenti del Dottorato. Ai quali poi
non mancherà anche la possibilità
di dirigersi verso il mondo dell'editoria.
Questo secondo fronte, rappresentato
dall'editoria, non può che rafforzare
l'intento primario di lavorare e fare
ricerca in maniera sistematica e conseguente.
L'apertura del Dottorato a non effimeri
contatti con i direttori editoriali
delle principali case editrici consentirà
di tracciare una via privilegiata
per l'ingresso nel campo del lavoro ai nostri
studenti. Ma consentirà anche
di poter contare sul contributo non
solo intellettuale di questi organismi coinvolti.
E anche per questo rispetto il Dottorato
in Italianistica si potrà giovare
dell'ormai lunga e approfondita consuetudine
di lavoro con questi referenti culturali
che provengono direttamente dal mondo
del lavoro.
Il traduttore, da qualsiasi lingua traduca,
deve possedere una perfetta padronanza
della lingua e del contesto culturale
riceventi. Ecco perché pare naturale
che dal Dottorato in Italianistica possa
provenire la proposta di un allargamento
alla disciplina della traduzione. Circa
la parte tecnologica, informatica e
cibernetica, della traduzione occorre
di necessità acquisire
partner esterni alla Facoltà di Lettere,
a incominciare da quelli che si
possono reperire nelle facoltà
scientifiche del nostro Ateneo, e in
particolare presso la Facoltà
di Ingegneria, saldando in questa maniera
rapporti di stretta collaborazione interna.
Una certa competenza rispetto
al tema in questione il Dipartimento
di Studi Filologici Linguistici e Letterari
la assicura senza discussione.
In particolare
il gruppo dei docenti di Letteratura
Italiana e anche taluni di Linguistica
Italiana stanno da tempo lavorando ad un progetto Cofin sul tema della Ciberletteratura.
I risultati di questa ricerca suggeriscono
di non lasciar cadere l'opportunità
di stringere il campo degli studi proprio sulla questione della traduzione letteraria.
Diversa cosa è la traduzione
in quanto tale, la traduzione non letteraria.
Per la traduzione non letteraria ci
sono già in Facoltà corsi
di studio attivati e perfettamente funzionanti,
con anche grande risposta da parte degli
studenti. Ma sembra evidente che
se il Dottorato rappresenta il grado
ultimo e massimo dell'iter degli studi,
non potrà accontentarsi se non
di puntate verticistiche. Se una qualche
disparità di prospettive offusca
ormai da qualche tempo i finora diversi
settori della laurea specialistica, del master e del Dottorato, tuttavia
si rileva che anche nella laurea specialistica
in Italianistica la confluenza
di Letteratura Italiana e di Linguistica
Italiana (così come per l'Italiano
scritto) consente di valutare una forte
coesione scientifica e didattica
nel segno degli interessi qui prospettati.
Cosa che vale come garanzia di
impegni rispettati per il passato
e di sicura e fondata certezza di impegni
per il futuro. Fasi integrative per
una adeguata preparazione nel
campo della traduzione letteraria attraverso
l'uso di macchine informatiche
e cibernetiche prevedono approfondimenti
in molti settori, alcuni dei quali
qui si indicano: programmatori capaci di sviluppare
un thesaurus, database e modelli ipertestuali, approntatori di siti web, promotori di e-book, riversatori on line.
La conoscenza letteraria vale qui come
requisito primo ed implicito, così
come l'esito letterario resta quello
privilegiato. Tuttavia ogni altra forma
di esperienza tecnologicamente
avanzata dovrà non solo costituire
fonte primaria, ma mezzo e sistema
fondamentale di studio e di formazione. Ovverosia, per fare un esempio, se la
Facoltà prima o poi dovrà
dotarsi di un sistema di video conferenza,
lo studente del Dottorato, che qui si
auspica, potrà essere in
grado e di dirigere la squadra di tecnici
che appresterà la strumentazione
necessaria, e di delineare lo spettro
delle necessità comunicative
proprie delle discipline che dovranno
passare attraverso quei media. In questa maniera anche una Facoltà
non scientifica può riuscire
ad acquisire una sua certa dignità
scientifica, e non trovarsi impreparata
di fronte all'emergere delle sempre
nuove e rivoluzionarie forme di
comunicazione e di manifattura dei prodotti
culturali più tradizionali
e antichi. Senza né gravare su
altri, né mancare occasioni
ed opportunità.
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